Ranuncolo

Insieme ai tulipani sono tra i miei fiori preferiti da utilizzare a fine inverno-inizio primavera: unitamente al muschio ed ai bulbi si possono creare delle bellissime ed allegra composizioni ricche di colore.

Il suo nome deriva dalla parole latina “Rana” in riferimento alle acque acquitrinose nelle quali nasce il fiore stesso, e, secondo il comune linguaggio dei fiori, significa persona ricca di fascino, oppure anche ricchezza e persona infantile.

Vi sono in commercio diverse tipologie di ranuncoli nelle più svariate sfumature cromatiche: bianco, giallo, arancione, rosa, porpora, salmone.

Come il tulipano, è un fiore che tede a crescere in altezza (fino a cinque centimetri) e il cui stelo tende a piegarsi: di ciò è necessario tenere conto nella sua lavorazione e composizione.

Necessita di moltissima acqua e di ambienti freschi, umidi, e, possibilmente bui. Non va mai esposto alle correnti d’aria perché si disidrata facilmente.

Il gambo cavo rende un po’ difficile la lavorazione in spugna, che, in genere, il ranuncolo mal sopporta; per questo è più indicato l’utilizzo in mazzi e bouquet.

Per quanto riguarda la sua cura, va tenuto in abbondante acqua pulita dopo averne tagliato la parte finale dello steso e tolto le delicate foglie a contatto con l’acqua, come accennavo sopra, in ambienti freschi e umidi.

Una nota personale: secondo me, il momento di maggiore bellezza del ranuncolo è quello precedente il giorno della sfioritura, quando la corolla è completamente aperta quasi come una peonia o una rosa rustica da giardino e i petali diventano traslucidi.